PNEUMOTORACE

PNEUMOTORACE

Pneumotorace spontaneo
COS’È?
È una patologia benigna della pleura. Consiste nella presenza di aria nello spazio pleurico (uno spazio virtuale tra le due pleure, le membrane che rivestono i polmoni e la parete toracica) con conseguente collasso polmonare. Può essere di tipo primitivo o secondario.
COME SI RICONOSCE?
Il paziente può lamentare difficoltà respiratoria e un dolore trafiggente al torace come una pugnalata. Può essere presente tosse stizzosa. In alcuni casi è completamente asintomatico.
Ai fini diagnostici è importante sottoporsi a una radiografia del torace, che mostra eventuale presenza di aria nello spazio pleurico. Inoltre una TC (tomografia computerizzata) del torace può evidenziare la presenza di bolle sulla superficie polmonare.
CHI SI AMMALA?
Il pneumotorace spontaneo di tipo primitivo è causato dalla presenza congenita di bolle sulla superficie polmonare che si rompono spontaneamente. Il tipo secondario è, invece, determinato da patologie polmonari che possono formare le bolle e ridurre l’elasticità polmonare. Queste patologie possono essere benigne (la più frequente è la broncopatia cronica ostruttiva) o maligne (neoplasie). Il pneumotorace primitivo è tipico dei soggetti maschi, giovani (tra i 15 e i 24 anni), alti e longilinei. Nelle giovani donne, il pneumotorace si può presentare in concomitanza con il ciclo mestruale (pneumotorace catameniale). Il penumotorace secondario è tipico dell’età avanzata e direttamente correlato proprio con le patologie che si sviluppano con l’età.
COME SI CURA?
Se il collasso polmonare è inferiore al 20%, il paziente risulta in buone condizioni generali e manifesta pochi sintomi, il pneumotorace potrebbe assorbirsi da solo e, quindi, il paziente viene unicamente tenuto in osservazione. Se il collasso polmonare supera il 20%, è necessario intervenire, posizionando un drenaggio toracico che permette la fuoriuscita dell’aria e la conseguente riespansione polmonare.
Al primo episodio di pneumotorace, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico nel caso vi siano continue perdite aeree dal drenaggio toracico (per più di 48-72 ore) o nel caso il paziente faccia un lavoro che richiede variazioni degli equilibri pressori importanti (come per i piloti d’aereo o i sub).
Dal secondo episodio in poi (anche se controlaterale al primo episodio), l’intervento chirurgico è, invece, sempre richiesto.
Il trattamento chirurgico consiste nella

resezione delle bolle polmonari, nella resezione di una parte della pleura parietale (pleurectomia parziale) e nella abrasione della restante pleura (pleurodesi meccanica) al fine di ottenere la coesione tra le due pleure. Questa procedura si esegue con tecnica mininvasiva, mediante videotoracoscopia.
In caso di pneumotorace secondario, prima di intervenire chirurgicamente devono essere valutati attentamente altri fattori legati alle condizioni generali del paziente come l’età, la patologia sottostante che ha determinato il pneumotorace, la funzionalità respiratoria e il quadro polmonare alla TC, analizzando caso per caso. Quando la procedura chirurgica non risulta possibile in toracoscopia o quando si hanno recidive di pneumotorace dopo intervento (circa il 5% dei pazienti operati), la procedura chirurgica viene eseguita con l’apertura del torace (toracotomia).

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