Colpo di frusta cervicale

Colpo di frusta cervicale

Nella stragrande maggioranza dei casi il colpo di frusta si verifica a seguito di un improvviso e inaspettato movimento del capo che va oltre quelli che sono i limiti fisiologici dell’escursione articolare.
Si tratta di una lesione, spesso sottovalutata o addirittura trascurata nell’immediatezza del trauma, ma la cui evoluzione nei giorni e/o addirittura nelle settimane successive può dar luogo a molteplici e complesse sindromi morbose clinico-funzionali.
I traumi a carico del rachide cervicale sono in aumento rispetto a un ventennio passato e l'aumento è certamente proporzionale all'incremento del traffico automobilistico e soprattutto dell'incidentalità stradale.
Il trauma distorsivo del rachide cervicale è inserito al terzo posto nella graduatoria delle lesioni della traumatologia della strada.
Le strutture molli che possono essere vulnerate in un trauma del rachide cervicale sono rappresentate dal midollo spinale, dal complesso disco – radicolare, da un apparato mio-legamentoso con caratteristiche strutturali, dal sistema del simpatico cervicale con i tre gangli cervicali, dal sistema vascolare vertebrale, dal complesso dei nervi cervicali e dal plesso brachiale mentre l’apparato scheletrico del collo è raffigurato dalle vertebre del distretto cervicale rachideo con le articolazioni interapofisarie posteriori e le articolazioni uncali.
Un impatto traumatico che colpisce il rachide cervicale non è mai un trauma di
poco conto, in quanto interessa una regione della colonna vertebrale particolarmente complessa sia dal punto anatomico che funzionale.
Le peculiarità morfo - funzionali del suddetto distretto scheletrico, che lo differenziano notevolmente sia dagli altri segmenti rachidei che dalle altre strutture articolari, spiegano come un contraccolpo o una torsione traumatica del collo, insorti a seguito di impatti anche non violenti tra autovetture, in quanto avvenuti a bassa velocità, o dopo una caduta al suolo dalla moto o dalla bici, o dopo un tuffo in acqua mal eseguito, possano determinare a carico soprattutto delle strutture molli del rachide cervicale, degli effetti lesivi che instaurano una complessa varietà di quadri clinici, dipendenti dal diverso e variabile coinvolgimento nell'evento traumatico delle differenti formazioni anatomiche.
Colpo di frusta: sintomatologia
Tra manifestazioni cliniche di minor gravità che si possono verificare a seguito di un colpo di frusta cervicale, si risconttra:

La cervicalgia o la cervico-brachialgia
Dolore più o meno violento localizzato alla regione nucale, dovuto ad alterazioni dell’apparato muscolare del rachide cervicale a seguito dell’azione lesiva di movimenti incongrui o abnormi sulle stesse strutture distrettuali.
La sindrome spalla - mano:
Dovuta all’azione riflessa ad efferenza simpatica instaurata da una causa distrattivo - irritativa post-traumatica di fibre del simpatico cervicale afferenti al midollo (algo-distrofia simpatica dell'arto superiore).
La sindrome degli scaleni:
In seguito ad un insulto traumatico con iperestensione acuta del collo si può determinare uno spasmo dei muscoli scaleni con insorgenza di alcune specifiche situazioni cliniche:
-intorpidimento di tutto l’arto superiore con alterazioni della sensibilità al braccio ed alla mano, dalla riduzione della forza e della motilità della mano, da ipostenia dell’arto superiore.
-dolore alla regione scapolo-vertebrale, localizzato principalmente all’angolo supero-interno della scapola.
La sindrome vertiginoso-posturale
Caratterizzata da vertigini, spesso di tipo soggettivo con instabilità posturale, acufeni ed ipoacusie dovute a deficit del sistema vestibolare periferico.
La sindrome del simpatico cervicale
Contraddistinta da un corteo di sintomi che vanno dalla nausea al vomito, dalle turbe del sonno, alle turbe dell'attenzione e della concentrazione, dalle alterazioni del tono dell’umore ai segni di labilità vasomotoria.
La sindrome cefalalgica
le cefalee cervicogenetiche rappresentano un'altra patologia secondaria ad un colpo di frusta cervicale e sono classificabili secondo la frequenza della distribuzione topografica algica in:
- Sovraorbitarie 67%
- Occipitali 20%
- Occipito - sovraorbitarie 8%
- Occipito - Temporo- Mascellari 5%
Queste sindromi cefalalgiche in genere unilaterali, si caratterizzano per la loro peculiarità semeiologica che le differenzia dalle altre forme di cefalea.
Colpo di frusta: indagini diagnostiche

Molteplici sono gli accertamenti clinici e diagnostici strumentali che occorre eseguire; alcuni di routine, altri dipendenti dall’entità e dalla manifestazione clinica delle varie sindromi presenti sia nell’immediatezza che a distanza dall’evento traumatico:

Esame radiografico statico nelle tre proiezioni ortogonali ed eventualmente nelle proiezioni dinamiche per le prove di funzionalità del rachide cervicale, da eseguire in flesso-estensione forzata.
Ecografia dei muscoli lunghi del collo
Ecodoppler delle arterie vertebrali
Esame cocleo-vestibolare
Esame stabilometrico
Esame elettronistagmografico
Esame elettromiografico
T.a.c. e R.m.n.

Colpo di frusta: approccio terapeutico

Il comportamento terapeutico, logicamente differente in relazione alle diverse entità clinico-sintomatologiche, agli accertamenti strumentali, alla evoluzione delle varie sindromi, si avvale dei seguenti presìdi:

Trattamento Ortopedico - Collare ortopedico
Trattamento Farmacologico:
Analgesici // Antiflogistici // Antinevritici // Cortisonici // Vasodilatatori periferici // Flunarizinici
Trattamento Fisiochinesico del rachide cervicale
Nella prima fase riabilitativa: Chinesi attiva e passiva // Massaggi // Ionoforesi // Correnti Diadinamiche // Termoterapia endogena
Nella seconda fase dei casi lievi, i più frequenti, ossia il tipo 1°, qualora le condizioni anatomo-funzionali del rachide lo consentano e solo eseguite da personale medico specialistico: Trazioni vertebrali // Mobilizzazioni articolari // Manipolazioni vertebrali

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